Attraverso la mimica facciale esprimiamo felicità, disperazione, paura, sorpresa, disgusto, rabbia, tristezza. Tutte queste emozioni ci accompagnano giornalmente e spesso non facciamo più caso a quando aggrottiamo le sopracciglia per esprimere disapprovazione, disgusto, paura o sorridiamo per trasmette felicità e soddisfazione.
Negli anni cinquanta del XX secolo l´antropologo americano Ray Birdwhistell (1918-1994) si dedicò allo studio della comunicazione non verbale e in particolare alle molteplici espressioni che riesce a fare il nostro viso per esprimere emozioni (ne contò circa 2150.000). A questa scienza dette il nome di cinesica rifacendosi alla parola greca "κίνησις" che vuol dire movimento.
Nel corso dei secoli anche gli artisti si sono cimentati nello studio e nella rappresentazione del principale mezzo attraverso il quale esprimiamo le nostre emozioni: il viso.
1. Adriaen Brouwer, La pozione amara (dett.), 1636-38, olio su tela, Städel Museum, Francoforte |
2. La rappresentazione della paura
da L´espressione delle emozioni nell´uomo e negli animali di Charles Darwin (1872) |
3. G. E. Hicks, La morte del cardellino (part.), 1878, olio su tela, Art Gallery of South Australia |
4. Robert Henri, Ragazza che ride, 1910 ca., olio su tela, Brooklyn Museum |
Anatomia e proporzioni del viso
Qual è la prima cosa che deve essere studiata per rappresentare un viso?
Per molti artisti aveva grande importanza lo studio dell´anatomia e delle proporzioni.
Nel Rinascimento la ricerca dell´armonia e del bello portarono grandi artisti come Leonardo (1452-1519) a fare studi approfonditi sui vari modi di rappresentare un volto.
Leonardo da Vinci, Studio delle proporzioni di un volto visto di profilo, 1485 |
Luca Pacioli (1445 ca.-1517) pubblicò nel 1497 il De Divina Proportione con le famose incisioni di Leonardo da Vinci. Una di queste raffigura un viso di profilo con una rappresentazione della sezione aurea.
Leonardo da Vinci, illustrazione per il De Divina Proportione (1509) |
Albrecht Dürer, Studio sulle proporzioni della testa, 1528 |
Cosa avrebbero fatto Leonardo, Pacioli e Dürer se avessero avuto a disposizione una macchina fotografica?
Forse una risposta ce la può dare fotografo giapponese Ken Ohara (1942-). Nel 1970 Ohara presentò una serie di fotografie che rappresentano volti anonimi di persone in un formato standard. Queste persone di diverse età, di diverse etnie, perdono ogni individualità per la totale mancanza di espressività. A questa serie di fotografie, che ricordano molto le nostre fototessere, Ohara ha dato il nome di "One" e definendo il suo lavoro come "un elenco telefonico di volti".
Ken Ohara, Dalla serie "One", 1970, Stephen Cohen Gallery, Los Angeles |
Disegnamo un viso
1. In coppia misurate con un semplice righello la distanza che c´è tra gli occhi, il naso e la bocca e riportatela sul foglio che ho messo a disposizione qui sotto.
2. Osservate le immagini 1/2/3/4 secondo voi che emozioni esprimono? In coppia o guardandovi allo specchio provate a esprimere sentimenti di gioia, tristezza, paura e disegnate i lineamenti del viso.
Bibliografia:
ABC E DIGITALE Come disegnare un volto
Come disegnare un volto umano Wiki How
Goritz Christoph, Menschenbilder, Werkstatt Kunst, Schroedel, 2009
Ken Ohara: Define Us
Metropolitan Museum of New York
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