Caspar David Friedrich,Viandante sul mare di nebbia, 1818 ca., olio su tela, 94,8x 74,8 cm,Hamburger Kunsthalle, Amburgo |
"Chiudi l´occhio del corpo, affinché tu possa prima vedere la tua opera con l´occhio dell´anima.
Poi rivela quello che hai visto nel buio in modo che possa riverberarsi sugli altri dall´esterno verso l´interno."
[Caspar David Friedrich]
Friedrich, uno dei più importanti rappresentati del romanticismo tedesco, nasce a Greifswald il 5 settembre del 1774, e nella città sulle rive del Mar Baltico riceve un´educazione strettamente protestante.
La precoce morte della madre, di un fratello e di due sorelle lo condizionano per tutta la vita e sono alla base della malinconia che pervade un po´tutti i suoi dipinti. Dopo aver frequentato l´Accademia d´Arte di Copenaghen si trasferisce a Dresda dove entra in contatto con la letteratura e la filosofia romantica. Solo nel 1807 comincia a dipingere a olio rappresentando paesaggi con forti connotazioni simboliche e religiose.
Il "Viandante sul mare di nebbia", dipinto intorno al 1818, rimanda all´idea dell´infinita forza e bellezza della natura tipica del Romanticismo. Dal mare di nebbia che si estende di fronte all´uomo visto di schiena svettano le cime del massiccio montuoso dell´Elbsandsteingebirge al confine tra Germania e Repubblica Ceca. L´uomo che per non farsi sopraffare dalla natura può contare solo sulle sue forze è riuscito a raggiungere la cima della montagna e guarda con posa eretta il sublime panorama (sublime è tutto ciò che suscita nell´uomo il senso della sua finitezza- Kant-). I suoi capelli vengono mossi dal vento, mentre tutto il resto del corpo sembra essere quasi immobile. Questa figura è rappresentata esattamente al centro del quadro e su di essa convergono la maggior parte delle linee del dipinto, da quella della cima rocciosa a quelle della nebbia. Inoltre salta subito agli occhi il contrasto tra lo sfondo luminoso e il primo piano scuro dell´uomo e della roccia.
Il dipinto potrebbe essere un omaggio postumo a un colonnello della fanteria sassone e l´uomo che osserva il paesaggio può essere interpretato in vari modi, o come la nostalgia dell´uomo per ciò che non può essere raggiunto o come allegoria del cammino della vita.
ecco @Valeria Mosca...
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