Caravaggio, Riposo durante la fuga in Egitto, 1599 ca., olio su tela, 135,5x166,5cm, Galleria Doria Pamphilj, Roma |
L´episodio biblico rimanda al Vangelo secondo Matteo (2, 13-23) e alla fuga di Maria e Giuseppe in Egitto per sfuggire alla violenza di Erode, re della Giudea, che cercava Gesù per poterlo uccidere. Il momento rappresentato da Caravaggio è quello del riposo in cui trova spazio anche la musica. Figura centrale del dipinto è l´angelo visto di schiena e vestito di un bianco panneggio che si avvolge come una spirale intorno al giovane corpo.
L´angelo sta suonando il violino e seduto davanti a lui c´è Giuseppe rappresentato come un uomo anziano, corpulento con la barba e i capelli lunghi. Salta agli occhi il contrasto con la giovinezza e la grazia dell´angelo, portatore di vita eterna.
Lo spartito che Giuseppe tiene tra le mani è un breve componimento poetico (mottetto) scritto dal musicista franco-fiammingo Noel Bauldewijn che si ispira al Cantico dei Cantici. (1)
La giovane Maria e il Bambino sono rappresentati sulla destra, stanchi e addormentati a causa del lungo viaggio. Struggente è la tenerezza del loro abbraccio. Maria riposa davanti ad un paesaggio ricco di verde e acqua che è in contrasto con lo sfondo chiuso, più in ombra, dietro a Giuseppe. Le due parti del dipinto sono messe in relazione da un albero secco coperto in parte dall´angelo.
L´albero secco simboleggia la morte che apre le porte all´eternità e al paradiso. Secondo lo storico dell´arte Maurizio Calvesi tutto il dipinto rimanda ad un percorso di salvezza che grazie alla fede cristiana culmina nell´abbraccio di Maria e del Bambino.
Il dipinto è conservato nella Galleria Doria Pamphilj a Roma.
(1) Il cantico dei Cantici è un libro dell´Antico Testamento attribuito a Salomone che contiene dei dialoghi d´amore tra uno sposo e una sposa interpretati come la celebrazione dell´amore tra Cristo e la Chiesa.
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