Piero di Cosimo, Ritrovamento di Vulcano, 1500-1505 ca. olio su tela, 155,5x174 cm, Wadsworth Atheneum, Hartford |
"Il ritrovamento di Vulcano", conservato al Wadsworth Atheneum di Hartford è ritenuto uno dei primi quadri del pittore fiorentino Piero di Cosimo (1461-1521).
La madre di Vulcano, non accettando il fatto che il figlio fosse zoppo, lo scaraventò giù dall´Olimpo e questi atterrò sull´isola di Lemno. Nel quadro il dio romano del fuoco è rappresentato con il ginocchio sinistro rigido in mezzo ad un prato mentre viene soccorso da sei ragazze, alcune delle quali con i seni scoperti.
Piero di Cosimo, Vulcano ed Eolo maestri dell´umanitá, olio su tela,1500-1505 ca. 155,5x 166,4 cm, National Gallery of Canada, Ottawa. |
Panofsky fu il primo ad associare "Il ritrovamento di Vulcano" a "Vulcano e Eolo maestri dell´umanità", dipinto conservato alla National Gallery of Canada di Ottawa.
Sullo sfondo del quadro quattro uomini con chiodi, martelli, seghe e tronchi d´albero stanno costruendo una casa. Vulcano è rappresentato a sinistra che sta lavorando con l´incudine e il martello ad un ferro di cavallo. La sua fronte è alta come quella dei pensatori mentre le braccia e il petto sono muscolosi. Il personaggio dietro al fuoco è Eolo, il dio dei venti. Secondo il poeta Virgilio (70 a.C.- 19 a.C.) l´officina di Vulcano si trovava su una delle isole situate tra la costa della Sicilia, dominata dall´Etna, e l´isola di Lipari, regno di Eolo. Il cammello e la giraffa rappresentano gli animali che non sono ancora stati domati, il giovane che dorme in primo piano e la famiglia dietro di lui la felicità della civiltà primitiva. La giovane coppia con il bambino simboleggiano anche l´alba della civiltà.
Vulcano era considerato la personificazione del fuoco e il fondatore
stesso della civiltà umana, perché il fuoco aveva permesso la formazione
dei primi gruppi sociali, l´invenzione del linguaggio e la costruzione
di edifici.
Mind-Map (mappa mentale) sul "Ritrovamento di Vulcano".
Bibliografia: E. Panofsky, Studi di iconologia, Torino, 1975
Piero di Cosimo traduttore di un linguaggio figurativo "semplicemente sofisticato".
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